Opera di Ilaria Pasquadibisceglie

Era una calda mattina di luglio in un piccolo paesino pugliese, alle otto del mattino, la cucina della casa era già in fermento. Mamma Anna era intenta a preparare un pranzo al sacco. Riempiva un grande cestino di vimini con ogni sorta di leccornie: focaccia appena sfornata, mozzarelle di bufala, pomodorini e un termos pieno di caffè freddo. Non potevano mancare, ovviamente, i taralli, un classico spuntino.

Nel mentre, Papà Marco si occupava di caricare l’auto. Il vecchio ombrellone rosso, le sedie pieghevoli, e la grande borsa frigo venivano sistemati nel bagagliaio della loro station wagon. Alle nove e mezza, tutto era pronto. Dopo un rapido controllo per assicurarsi di non aver dimenticato nulla, la famiglia si mise in viaggio verso la loro spiaggia preferita. Arrivati a destinazione, la vista del mare cristallino e dei ciottoli bianchi che brillavano al sole lasciava tutti senza fiato, come sempre. Trovarono un posto all’ombra e iniziarono a sistemare il loro accampamento. L’ombrellone venne piantato con cura tra i sassi, e le sedie furono disposte in cerchio attorno ad esso.

A metà mattinata, fecero una pausa per uno spuntino. I taralli vennero divorati in un attimo, e i si rinfrescarono con un buon gelato, acquistato al chioschetto di fiducia. Dopo una breve sosta all’ombra, tornarono tutti in acqua, stavolta con il pallone gonfiabile. Tra risate e spruzzi, il tempo volò. Le abitudini sono il tessuto invisibile che intreccia le nostre vite quotidiane. Sono i piccoli riti che, spesso senza rendercene conto, danno forma alle nostre giornate, offrendo un senso di sicurezza e prevedibilità in un mondo in continuo cambiamento.